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I due marescialli (1961)

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I due marescialli (1961)



Regia/Director: Sergio Corbucci
Soggetto/Subject: Ugo Guerra, Marcello Fondato, Alessandro Continenza, Bruno Corbucci, Gianni Grimaldi
Sceneggiatura/Screenplay: Alessandro Continenza, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi
Interpreti/Actors: Totò (Antonio Capurro), Vittorio De Sica (maresciallo Vittorio Cottone), Gianni Agus (podestà Pennica), Arturo Bragaglia (don Nicola, parroco di Scalitto), Franco Giacobini (Basilio Meneghetti, ladro di polli), Elvy Lissiak (Vanda), Ronald von Bartrop (Kessler, comandante dei tedeschi a Scalitto), Olimpia Cavalli (Immacolata De Rosa, fidanzata di Cottone), Mario Laurentino (medico), Riccardo Olivieri (Carlo), Inger Milton (Lia), Bruno Corelli (avvocato Benegatti), Mimmo Poli (portalettere), Mario De Simone (derubato alla stazione), Mario Castellani (ladro che si confessa), Edgardo Siroli (miliziano repubblichino), Renato Terra Caizzi [Renato Caizzi]
Fotografia/Photography: Enzo Barboni
Musica/Music: Piero Piccioni
Costumi/Costume Design: Giuliano Papi
Scene/Scene Design: Giorgio Giovannini
Montaggio/Editing: Roberto Cinquini
Suono/Sound: Giulio Tagliacozzo
Produzione/Production: Gianni Buffardi, Cinematografica RI.RE.
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 36234 del 05-12-1961
Trama: È l'8 settembre del 1943, in una stazione di un paese campano si aggira un ladro, Antonio Capurro: travestito da sacerdote ruba la valigia di un passeggero. Nella stazione si trova anche il maresciallo dei carabinieri Vittorio Cottone, che riconosce la sua vecchia conoscenza Capurro e lo arresta. Allorché gli ha già messo le manette, arrivano gli aerei degli Alleati che bombardano la stazione. Tra le macerie, il primo a riprendersi è Capurro; visto Cottone ancora svenuto accanto a lui, lo deruba dei vestiti e si traveste da carabiniere. Antonio non sa dello sfascio causato dell'armistizio e tranquillo arriva al paese di Scalitto, dove i Nazisti, comandati dal tenente Kessler, hanno occupato il paese. Capurro, che adesso si presenta come maresciallo Cottone, è costretto a collaborare con i Tedeschi, ma è osteggiato dal podestà del paese, il fascista Pennica. Frattanto arriva a Scalitto anche Vittorio, che senza neanche sapere come, si ritrova indosso l'abito talare. Antonio, che non è un cuor di leone, ha il suo da fare per non insospettire i Tedeschi, ma si prodiga per cercare di salvare gli abitanti del paese, che hanno aderito alla Resistenza. Anche Vittorio ha i suoi problemi: i modi spicci da carabiniere, poco si accordano con quelli di un sacerdote e infatti Vittorio confessa al parroco del luogo, don Nicola, chi egli sia in realtà. Il parroco, che già nasconde un soldato americano, decide di aiutare anche Cottone. Ma i nodi vengono al pettine: quando i Tedeschi scoprono che Capurro protegge il soldato americano e un'ebrea, lo condannano a morte. Ma arrivano gli Alleati. I Nazisti scappano, portandosi via Antonio. Grande è lo strazio di Vittorio, che si sente in colpa per non aver salvato quello che oramai era diventato un amico. Ma ancora più grande è la sorpresa di Vittorio quando vent'anni dopo, sempre alla stessa stazione, un sacerdote gli ruba il bagaglio. Il maresciallo, ora a riposo, è dapprima sorpreso, poi irritato ma al contempo felice: sa che quel furfante è Antonio Capurro, dunque ancora vivo, e gli corre dietro chiamandolo per nome ad alta voce.

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